Home PLASTICA 19 aziende italiane nella collettiva Amaplast alla fiera NPE a Orlando

19 aziende italiane nella collettiva Amaplast alla fiera NPE a Orlando

di redazione2
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Italia protagonista a NPE, la principale mostra di riferimento del settore per il continente americano, in corso a Orlando (Florida) dal 6 al 10 maggio.

Una fiera particolarmente attesa, poiché guarda a un mercato ampio e strategico come quello del Nordamerica e perché manca da 6 anni, vista la cancellazione dell’edizione 2021 causa pandemia.

2.100 gli espositori nei padiglioni dell’Orange County Convention Center, tra i quali almeno 90 italiani, che stanno esponendo direttamente o attraverso le proprie filiali statunitensi le ultime loro soluzioni per l’industria della plastica.

19 le aziende del nostro Paese raggruppate nella collettiva coordinata da Amaplast (l’Associazione di categoria aderente a Confindustria che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma): si tratta di Atf Automations, Bausano & Figli, Bfm, Bmb, Euroviti, Exact, Frigosystem, Icma San Giorgio, Ipm, Isper, Itib Machinery International, Maca, Mixron, Omipa, Promeco, Rodolfo Comerio, Sara, Tecnomatic, Termostampi.

La collettiva da 700 mq si trova nel principale padiglione dedicato ai macchinari, il West Building-Level 2. All’interno della collettiva anche lo stand Amaplast (n. W630B), per supportare le aziende e presentare tutti i propri servizi relativi all’internazionalizzazione.

Le Americhe rappresentano una destinazione di rilievo per l’export italiano di macchine per plastica e gomma e in particolare il quadrante nordamericano è la seconda macro-area di sbocco per il made in Italy di settore, assorbendo un quarto del totale. E sono proprio gli Stati Uniti, in quell’ambito geografico, il primo mercato di riferimento per gli esportatori italiani, con un valore delle vendite che nel 2023 ha superato i 365 milioni di euro (record storico),registrando una progressione di quasi 6 punti sul 2022. Gli Stati Uniti si confermano quindi, per il decimo anno consecutivo, secondo Paese assoluto di destinazione dell’export italiano di settore, alle spalle della Germania.

Peraltro, il mercato statunitense è senz’altro tra i più esigenti e richiede tecnologie all’avanguardia, per la produzione di manufatti ad alto valore aggiunto. Non è un caso che una quota significativa delle forniture italiane ai trasformatori locali sia costituita da macchinari per la trasformazione primaria a elevato contenuto tecnologico, personalizzati in base alle specifiche del cliente e progettati con sempre nuovi contenuti e funzionalità. Naturalmente, essi sono anche declinati in ottica Industria 4.0 e completati da servizi quali manutenzione predittiva, monitoraggio e assistenza da remoto, data analytics, nonché da forme alternative di fornitura degli impianti quali pay per use e noleggio.

Un appuntamento quindi chiave, particolarmente atteso da tutti i brand italiani presenti, per poter ribadire a questa importante fetta di mercato tutto il know-how, la qualità, l’affidabilità e le soluzioni di economia circolare che le macchine Made in Italy sono in grado di esprimere.

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