Sempre più aziende di diversi settori industriali, sono alla ricerca di materie prime sostenibili e con contenuti riciclati in grado di rispettare l’ambiente e garantire al contempo prestazioni pari a quelle delle materie ottenute da fonti fossili. Per questo BASF, azienda da sempre all’avanguardia nella ricerca di soluzioni sostenibili, ha da tempo introdotto nel suo modello di produzione nuove tecnologie e processi – ChemCycling© e Biomass Balance Approach – che consentono di ottenere prodotti chimici utilizzando materie prime di origine rinnovabile provenienti da biomassa sostenibile (come rifiuti organici) o da cicli di recupero dei rifiuti plastici.
I primi prodotti disponibili sono l’EPS espandibile, sia nella classica formulazione bianca Styropor©, sia nella versione grigia caricata a grafite NEOPOR© particolarmente indicata per il mercato dell’isolamento termico degli edifici.
Con Styropor CCycled© o BMB è possibile realizzare tutte le applicazioni tradizionali di questo materiale apprezzato da 70 anni come soluzione ideale per il packaging e particolarmente indicato per garantire la catena del freddo in numerosi mercati, da quello alimentare, per esempio le vaschette del gelato, a quello medico; già ora in Europa lo Styropor Ccycled© BASF è utilizzato per la realizzazione delle scatole in cui viene conservato e trasportato il vaccino Anticovid.
Styropor© e NEOPOR©, sono solo i primi esempi. Nei prossimi mesi, infatti, BASF Italia renderà disponibili sul mercato sempre più prodotti basati su queste tecnologie di riciclo.
“BASF è fortemente impegnata nell’individuare per i propri clienti soluzioni sostenibili e performanti. I prodotti BMB e CCycled© possono, infatti, essere utilizzati in sostituzione di quelli ottenuti da fonti fossili senza alcuna modifica dei processi industriali. Inoltre, grazie alle certificazioni già disponibili, i nostri clienti possono partecipare da subito alla innovazione dell’economia circolare e cogliere le opportunità che essa rappresenta. Per alimentare i propri impianti, dal 2025 in poi, BASF arriverà ad impiegare annualmente fino a 250.000 tonnellate di materia prima ottenuta da rifiuti, sostituendo così quella fossile. Questo permetterà di avere soluzioni BMB e CCycled© per le diverse industrie in quantitativi sufficienti alla domanda, che auspichiamo crescente a dimostrazione di un fattivo impegno comune per la sostenibilità” ha dichiarato Giovanna Di Tommaso, Direttore Commerciale di BASF in Italia.
BASF riesce a definire, attraverso un rigoroso calcolo matematico, in che percentuale i prodotti ottenuti alla fine del ciclo produttivo sono stati ottenuti utilizzando alimentazione alternativa, sia essa materia prima biobased o olio di pirolisi ricavato dal processo di ChemCycling©. Una procedura che viene certificata da un ente indipendente secondo lo schema REDCert2, universalmente accettato in tutta Europa, e che in Italia viene recepita e riconosciuta anche da Remade in Italy.
In questo modo, i clienti che utilizzano i prodotti di BASF certificati BMB e CCycled© possono certificare tramite Remade in Italy il contenuto di materiale riciclato dei loro prodotti finali.