Il summit delle valvole industriali si prepara il quarto appuntamento, previsto un padiglione in più e oltre 300 espositori
Mentre le fiere del 2020 sono state tutte posticipate, o addirittura cancellate, sembrano esserci buone prospettive per IVS 2021. Le richieste di partecipazione già pervenute lo confermano: IVS – Industrial Valve Summit, fiera dedicata alle tecnologie delle valvole industriali e alle soluzioni di flow control, è sempre più apprezzata e attesa. La quarta edizione dell’evento, prevista il 26 e il 27 maggio 2021, potrà accogliere più di 50 stand aggiuntivi nella cornice di un nuovo padiglione da 5.000 mq, che sarà allestito per l’occasione.
La scorsa edizione del summit promosso da Confindustria Bergamo ed Ente Fiera Bergamo, nel 2019, ha totalizzato oltre 250 espositori, registrando il tutto esaurito con grande anticipo rispetto la chiusura delle adesioni. Per l’edizione 2021 di Industrial Valve Summit è atteso il 20% in più di espositori, che supereranno quota 300. IVS, pertanto, porterà la superficie della fiera a 18.000 mq, aumentando del 40% i 13.000 mq che hanno già ospitato la rassegna, e riproporrà un ulteriore padiglione riservato ad eventi e conferenze. I nuovi spazi espositivi faranno da carburante per rafforzare il legame tra gli operatori del settore Oil&Gas e un appuntamento chiave per la valorizzazione dell’intera filiera, che si incontra per intrecciare alleanze e sviluppare competenze tecniche uniche al mondo.
Hanno partecipato all’edizione 2019 più di 250 aziende e quasi 11.000 visitatori, numeri superiori del 35% rispetto alle 8.000 presenze fatte segnare nell’edizione 2017 e triplicati in confronto ai 3.500 accessi registrati nel 2015, anno di esordio per una rassegna radicata sul territorio ma di respiro e vocazione fortemente globali.
L’evento è previsto alla Fiera di Bergamo, città importante per il settore delle valvole e delle soluzioni di controllo del flusso Oil&Gas, sia a livello nazionale che europeo. In un raggio di 100 chilometri da Bergamo risiede infatti il 90% della produzione italiana, che occupa il ruolo di leader a livello continentale. I dati elaborati da Prometeia, società leader negli studi per gli investitori istituzionali, rivelano che l’Italia realizza il 31% della produzione europea, seguita da Germania (26%), Regno Unito (13%) e Francia (11%).
In Italia ha sede una costellazione di oltre 300 aziende operanti nel settore, che occupa 11.000 addetti e crea valore per 3,5 miliardi di euro, confermandosi come una delle eccellenze nascoste del Made in Italy.