Capacità di visione, ascolto del mercato e investimenti costanti in innovazione. Questi i fattori di successo del gruppo a livello globale e queste le leve che hanno consentito alla filiale italiana di crescere fino ad arrivare ad essere la quarta per importanza. Abbiamo incontrato Marcello Mandelli Country Manager e Marie Olyve Responsabile Marketing.
igus sviluppa e produce motion plastics, vale a dire componenti e sistemi in tecnopolimero per applicazioni in movimento. Le motion plastics comprendono catene portacavi, cavi, cuscinetti a strisciamento, guide e sistemi lineari, barre semilavorate, prodotti da stampa 3D, automazione low cost e sensori intelligenti. Con 31 filiali e 50 distributori igus opera in oltre 80 Paesi. I suoi prodotti vengono utilizzati in 50 settori diversi, tra cui l’automobilistico e il packaging, la tecnologia ferroviaria e quella agricola, la costruzione di macchine utensili o il settore delle energie rinnovabili. Nel 2021 l’azienda ha realizzato un fatturato di 961 milioni di euro e ha investito 51,7 milioni di euro in R&S e digitalizzazione. La filiale italiana di igus si trova a Robbiate in provincia di Lecco e, come spiegano Marcello Mandelli Country Manager e Marie Olyve Responsabile Marketing, occupa una posizione rilevante all’interno del Gruppo “è la quarta al mondo, in termini di fatturato, dopo Stati Uniti, Germania e Cina”.
La filiale italiana è stata protagonista di una crescita importante…
Quest’anno festeggeremo i 30 anni. Agli inizi, nel 1993, la filiale era costituita da due sole persone (Sergio Villa ed Elisabetta Brivio). Oggi, contando i circa 30 agenti che operano in tutta Italia, occupa 105 persone. Siamo cresciuti in modo costante grazie a due macrocategorie di prodotto: da una parte le catene portacavi e i cavi per posa mobile e dall’altra i prodotti della divisione dry-tech (cuscinetti e snodi autolubrificanti, guide e sistemi lineari…). Nella divisione catene stiamo ottenendo ottimi riscontri, specialmente con le soluzioni readychain – catene preassemblate e pronte per l’installazione – mentre nella divisione dry-tech abbiamo di recente introdotto la low cost automation, tante soluzioni di automazione, semplici e a basso costo, che rispondono alle attuali esigenze dei nostri clienti. Nel 2022, igus ha lanciato anche una nuova piattaforma, RBTX.com, che dallo scorso dicembre è disponibile anche in lingua italiana. Questo marketplace si prefigge di riunire fornitori e utenti di robotica proponendo soluzioni semplici a basso costo. Si tratta di una piattaforma open source che conta già numerosi partner di rilievo, come ad esempio Universal Robot. Vi si trovano già tante case history, per tipo di applicazione, con l’elenco dei componenti e il relativo costo. Il vero pezzo forte della piattaforma, però, è la consulenza: i clienti possono fissare una videochiamata con un esperto (il RBTXpert) per verificare la fattibilità dell’automazione che si vuole realizzare.
Quante persone occupa igus in Germania?
Circa 2.900. Tenga conto che la produzione è tutta concentrata in Germania, dove abbiamo circa 800 macchine per la stampa ad iniezione.
Tra i tanti qual è il settore che sta performando meglio per voi?
Non ce n’è uno che va meglio degli altri. I più importanti sono packaging, food&beverage e macchine utensili, ma stanno andando molto anche le costruzioni, il medicale e la filiera dell’arredamento. Ovviamente sono trainanti altri settori, come quello dei semiconduttori. Così, con il supporto dell’Istituto Fraunhofer, è stato allestito presso la sede centrale di Colonia, un vero e proprio laboratorio in camera bianca che ci consente di testare i prodotti e le soluzioni igus per l’utilizzo in cleanroom.
Qualche anticipazione su progetti a cui state lavorando?
Stiamo ampliando lo stabilimento in Germania, costruendo altri 25.000 metri quadri. L’obiettivo è realizzare un campus sempre più green in modo da arrivare a essere CO2 neutrali entro il 2025. In Italia Agli 800 metri quadri di uffici disposti su due piani e ai 2.400 quadri di magazzino iniziali, da quest’anno si sono aggiunti altri 1.000 metri quadri di superficie.
A proposito di fiere, qual è quella di riferimento per voi?
Per il nostro gruppo, indubbiamente è la fiera di Hannover, dove – ogni anno – vengono presentati tutte le nuove motion plastics. L’anno scorso oltre a 180 novità, ad Hannover abbiamo svelato anche la igus bike, una city-bike sviluppata con la start-up MTRL realizzata interamente con componenti di plastica riciclata. Ma anche in Italia, gli appuntamenti non mancano. Questa primavera saremo espositori al MECSPE di Bologna e all’SPS di Parma.
Cosa vi aspettate per il 2023?
Ultimamente riscontriamo un rallentamento negli ordini in ingresso che consideriamo fisiologico perché arriva dopo un biennio caratterizzato da un trend molto alto. Probabilmente alcune aziende hanno ordinato più di quanto immediatamente necessario. Grazie a un piano di sviluppo che ragiona su un arco temporale di 5 o 6 anni non abbiamo risentito delle criticità nell’approvvigionamento, mentre a livello di consegne c’è stato qualche piccolo dilazionamento dovuto al carico di lavoro altissimo. In questo momento stiamo tornando alle normali tempistiche di consegna.
Qual è il segreto della vostra crescita in Italia?
Non ho dubbi, nel rispondere il lavoro di squadra. Da noi il turn-over è praticamente nullo, perché le persone si trovano bene e hanno la possibilità di evolvere e crescere professionalmente e sanno che alle spalle abbiamo una realtà con una grande capacità di visione e di innovazione.
Chiudiamo con un numero: quanti prodotti avete a catalogo?
Oltre 100.000.