L’azienda di Olgiate Olona (VA) è una società specializzata dal 1963 nella produzione di linee di estrusione in bolla per film in poliolefine e biopolimeri compostabili da 1 a 3 strati
Tecnoplast ha intervistato Alberto Colnago, Direttore Commerciale di Costruzioni Meccaniche Tecom.
Può descrivere brevemente la storia di Costruzioni Meccaniche Tecom e i suoi punti di forza?
Tecom nasce nel 1963 per costruire macchine e accessori nel campo tessile, negli anni ’70 la produzione si è convertita alla costruzione e all’assemblaggio di impianti per la trasformazione di materie plastiche, partendo dalle calandre e dai sistemi di avvolgimento l’azienda ha poi sviluppato le proprie linee di estrusione film in bolla.
Ha consolidato negli anni una buona fama sul mercato sia per quanto riguarda il materiale riciclato sia per il materiale bio.
In particolare, Tecom oggi è specializzata nella realizzazione di impianti completi e soprattutto personalizzati per la produzione di film poliolefinici in bolla.
I nostri impianti offrono la possibilità di processare tutti i tipi di poliolefine, polimeri biodegradabili e compostabili a base di amido o acido polilattico PLA, più tutti i materiali riciclabili.
Il nostro mercato principale è legato ai sacchetti e ai film termoretraibili, ai film dei sacchi per congelatore/shoppers/spazzatura, film agricoli, film per imballaggio termoretraibili e per pallettizzazione, film per pacciamatura.
La possibilità di lavorare sia materiali vergini sia materiali riciclati è un plus delle linee Tecom, negli anni abbiamo sviluppato personalizzazioni che permettono di avere diversi tipi di viti che garantiscono una buona miscelazione dei materiali e una buona produttività in kg/ora.
L’azienda impiega oggi circa 35 persone.
Nell’estate 2019 Union Officine Meccaniche ha acquisito il pacchetto di maggioranza di Tecom Costruzioni Meccaniche. Quali sono i punti di forza di questa sinergia?
Union ha visto nella tecnologia di Tecom un’opportunità da sviluppare in altri settori applicativi dell’imballaggio rigido in cui le competenze di Union in materia rappresentano quel valore aggiunto utile e necessario al conseguimento di nuove soluzioni ad oggi ancora inimmaginabili.
La precedente proprietà dell’azienda, i sig.ri Massimo Gazzi e Andrea Colombo, che nel corso dei decenni con dedizione e duro lavoro hanno contribuito dapprima allo sviluppo e poi al consolidamento della posizione di Tecom nel mercato, sono tuttora parte del management e continuano a seguire i clienti e a lavorare allo sviluppo di nuove e importanti tecnologie d’avanguardia.
Siamo un gruppo e lavoreremo sempre più in sinergia.
Qual è il bilancio del 2020 per Tecom?
Nonostante la pandemia, è stato comunque un anno buono per Tecom. La nostra azienda ha registrato un 2019 record, grazie al consolidamento della nostra tecnologia nei mercati di riferimento. Il 2020 non è stato da record come il 2019, ma è stato un buon anno.
Di fronte all’emergenza, nonostante il codice Ateco ci permettesse di stare aperti, abbiamo deciso di chiudere l’azienda per 5 settimane all’inizio della pandemia, principalmente per una questione di sicurezza personale dei dipendenti. Inoltre era difficoltoso spedire le linee, abbiamo deciso di non continuare a produrre senza poter consegnare, per evitare problemi di magazzino. Questo ha portato inevitabilmente a un ritardo su alcune consegne, ed è per questo che i risultati 2020 risultano leggermente inferiori a quelli del 2019.
Quali sono le aspettative per il 2021? Avrete delle novità di prodotto?
Per il 2021 siamo ottimisti, stiamo lavorando bene a progetti futuri. Nel 2020 avevamo in previsione una Open House che è stata rimandata, durante la quale avremmo voluto testare sulla nostra macchina COEX delle novità che abbiamo pronte da presentare al mercato.
Le novità di prodotto coinvolgeranno soprattutto materiali bio e materiali riciclati, nell’ambito dell’economia circolare. Sono novità che lanceremo nel corso del 2021, appena sarà possibile.
Come si compone l’offerta di tecnologia Tecom? Quali i prodotti di punta?
Facciamo monoestrusione e coestrusione a 3 strati: l‘offerta comprende la progettazione e realizzazione di impianti di estrusione di film soffiato mono e multistrato con differenti taglie e capacità specifiche, in grado di trasformare tutti i tipi di poliolefine.
Tre le applicazioni all’avanguardia citiamo la monoestrusione con testa per film in bolla con tecnologia biflusso. Pur partendo da una monoestrusione, questa tecnologia consente di ottenere un estruso biflusso. Il materiale entra nella testa di estrusione, il flusso viene diviso e si ha un accoppiamento. Ne è avvantaggiata la resistenza meccanica e l’effetto barriera.
Quali sono i vostri mercati di riferimento, dove invece vorreste crescere?
L’estero rappresenta circa il 45% del nostro fatturato, ma vorremmo sviluppare l’internazionalizzazione grazie alla sinergia con Union e alla forza della sua rete commerciale. Il nostro mercato di riferimento al momento oltre l’Italia è l’Europa, vorremmo crescere nei mercati extra europei. In tutto il mondo – come è successo in Italia negli anni 90 con il primo lancio del Mater-Bi e successivamente con le norme europee che hanno spinto all’adozione dei sacchetti biodegradabili e compostabili – sta crescendo la sensibilità nei confronti dell’economia circolare e l’attenzione dell’opinione pubblica è alta. Mentre sul biocompostabile si è già fatto molto, crediamo che sul riciclato e rigenerato ci sia ampio margine di crescita.
In mancanza di fiere e con la difficoltà di viaggiare a causa delle restrizioni Covid, come assistite i clienti?
La forza di Tecom è nelle persone, di tutte le persone: dall’officina all’ufficio tecnico, passando per ufficio commerciale fino ai clienti, proprio da loro spesso arriva l’input per sviluppare qualcosa di nuovo, fare migliorie e modifiche.
In mancanza di fiere, seguiamo i clienti a distanza, da remoto, sfruttando le nuove tecnologie e fornendo tele assistenza. Le nostre macchine erano tutte già dotate di collegamento da remoto in ottica industria 4.0.