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Da SDR PACK, imballaggi flessibili riciclabili e compostabili

di Cecilia
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L’intervista a Nicolò Ferracin, Direttore Commerciale di SDR PACK

L’imballaggio flessibile, sulla scia dell’attenzione mediatica dedicata alla plastica, sta vivendo un momento di grande innovazione: chi vuole essere in linea con il mercato deve evolversi, ripensare e ridisegnare le soluzioni di packaging, offrire nuovi prodotti in linea con le richieste dei consumatori finali.

La parola d’ordine è sicuramente una: sostenibilità. La sfida che si trovano ad affrontare i produttori di imballaggi è quella che in realtà si sta affrontando all’interno dei vari settori di consumo: offrire dei prodotti studiati e sviluppati tenendo conto dell’impatto ambientale.

nicolo ferracin sdr packNe abbiamo parlato con Nicolò Ferracin, Direttore Commerciale di SDR PACK.

Può presentare brevemente SDR PACK?

L’azienda nasce a Rosà (VI) con il nome Sacchettificio di Rosà nel 1960, dall’impegno di Giorgio Ferracin. Oggi, con il nome SDR PACK, opera nel mondo della trasformazione della materia plastica per l’imballaggio flessibile, per le macchine automatiche.

Il settore del food conta per circa il 95% del nostro fatturato; il restante 5% riguarda il non food. In ogni settore il packaging deve essere tecnico e performante, ma è nel food che si presentano le sfide principali.

Il nostro obiettivo è rispondere puntualmente alle esigenze del mercato, che sempre più chiede pack sostenibili, in grado di mantenere shelf life e proprietà organolettiche dei prodotti in essi contenuti.

Quali sono le sfide a cui deve rispondere oggi un packaging flessibile per il food?

Il sacchetto deve avere proprietà tecniche che consentano al prodotto di mantenere la qualità per il tempo indicato dal produttore, quindi 30, 90, 100, 120, 150 giorni, si arriva anche a 180 giorni su alcuni prodotti freschi. Oggi, grazie alla sempre maggiore internazionalizzazione, il pack è chiamato a rispondere alle esigenze dei produttori che realizzano cibo anche per marchi terzi ed esportano nei mercati internazionali.

Il packaging deve essere idoneo a proteggere il prodotto nella fase di trasporto verso tutti i punti vendita, in Italia e all’estero, nello scaffale del punto vendita e poi nel frigorifero o nella dispensa del consumatore: la shelf life è molto lunga. Tutto questo obbliga il pack a garantire performance importanti a livello tecnico, ma questo non è una novità. La vera nuova sfida è quella di mantenere queste caratteristiche tecniche riuscendo, allo stesso tempo, ad essere anche sostenibile.

Tutti i marchi food stanno centrando la loro comunicazione sul packaging, che oggi fa la differenza, è sempre più importante. I nostri clienti ci chiedono un pack innovativo perché, a loro volta, percepiscono questa richiesta dalla GDO e dai consumatori.

Come risponde SDR PACK?

L’azienda punta all’innovazione del packaging in tutte le sue forme e allo sviluppo di pack certificati, facilmente riciclabili o compostabili, che garantiscano stesse performance a fronte di meno peso.

Con i nostri prodotti innovativi, vogliamo dimostrare che la plastica può essere una risorsa.

La plastica negli ultimi anni è stata al centro di una forte “demonizzazione”, cosa ne pensa?

Spesso si associa la plastica ai rifiuti e all’inquinamento: sono sempre più diffuse, infatti, immagini di mari inquinati e animali impigliati o soffocati da rifiuti plastici. Tristi fotografie della realtà che indignano, fanno riflettere, fanno arrabbiare.

Oggi l’argomento è meno sotto i riflettori, è passato “in secondo piano” poiché l’attenzione mediatica con l’avvento della pandemia si è spostata su altri argomenti, ma sono sicuro che tornerà.

Il problema non è nel materiale, ma a monte, nel comportamento scorretto delle persone in fase di smaltimento del rifiuto.

Manca sicuramente la cultura da parte dei consumatori, che non sanno quanto la plastica sia più conveniente di altri materiali per la sua leggerezza e resistenza, consente di ottimizzare il traporto, lo stoccaggio, ecc.

Se il problema dello scorretto smaltimento dei rifiuti plastici è evidente a tutti, un aspetto spesso non considerato, ma molto importante, quando si parla di packaging plastici è il fatto che l’imballaggio flessibile è il miglior alleato nella lotta allo spreco di cibo: il packaging flessibile, infatti, prolunga la shelf life di un alimento, preservandolo da un veloce deperimento. Grazie ai pack di plastica riduciamo lo spreco di 6-7 volte a livello mondiale. Senza plastica non ci sarebbe cibo per tutti, dovremmo aumentare la produzione del cibo causando molti più danni al pianeta.

Visto il periodo particolare che stiamo vivendo con la pandemia, quali sono secondo la vostra percezione le tendenze in atto?

Il mondo del food non si è mai fermato, anzi, stiamo registrando più consumi. Il consumatore, preoccupato e insicuro, preferisce comprare prodotti confezionati piuttosto che i prodotti sfusi al banco. Aumenta di conseguenza l’utilizzo di plastica, anche su quei prodotti che potrebbero essere venduti sfusi.

In generale, anche se nel 2020 SDR Pack ha registrato buone performance, guardando a lungo termine notiamo una grande incertezza da parte di tutti, clienti e consumatori. È difficile prevedere cosa succederà e quali saranno realmente le capacità economiche del consumatore finale, domani.

A lungo termine, bisognerà capire quali prodotti rimarranno sul mercato e quali verranno considerati “superflui” dai consumatori che avranno una capacità di spesa minore rispetto all’epoca pre-pandemica. Sul packaging classico le marginalità saranno sempre più basse. Il Covid non ha cambiato il mercato, semplicemente ha accelerato dei trend che erano già in atto: il cambiamento è veloce e bisogna essere più pronti.

Anche a seguito di queste considerazioni, SDR Pack continua a investire, puntando a realizzare prodotti molto innovativi e sostenibili, per posizionarci nella fascia più alta del mercato.

Quali sono le recenti innovazioni che avete lanciato sul mercato?

Abbiamo trasformato il packaging di plastica tradizionale, che conta ancora per l’80% del nostro fatturato, e lo abbiamo reinventato in tre diverse soluzioni: in carta, plastica riciclabile e compostabile.

Con questa operazione, abbiamo cercato di riposizionare il pack che sarebbe andato nei rifiuti indifferenziati portandolo nelle tre raccolte destinate al riciclo: carta, plastica e organica.

Abbiamo creato una gamma che può soddisfare tutte le esigenze, anche a livello internazionale.

Le nostre soluzioni di packaging flessibile sono state premiate da CONAI nell’ambito del “Bando 2020 per l’Eco-design degli Imballaggi nell’Economia Circolare”.

Quali sono i progetti in cantiere per il futuro?

Il 2021 si apre per la nostra azienda con un nuovo importante obiettivo all’orizzonte: dare vita al nostro nuovo stabilimento. Lo abbiamo chiamato “Innovation Headquarter” perché sarà dotato delle migliori tecnologie presenti sul mercato per lo sviluppo delle nostre soluzioni di packaging innovative ed eco-friendly e sarà ottimizzato per ridurre l’impatto ambientale.

Un progetto ambizioso, al quale stiamo lavorando da tempo: la volontà di garantire il miglior servizio ai nostri clienti e proporre prodotti in grado di far fronte alle esigenze di un mercato sempre più in rapida evoluzione, ci ha spinti ad investire nel nostro nuovo stabilimento. L’innovazione e la sostenibilità sono nel DNA di SDR PACK e sono alla base del nostro Innovation Headquarter.

www.sdrpack.com

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