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Intervista a Riccardo Cavanna, presidente di Cavanna Spa

di Cecilia
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Cavanna intervista

Cavanna Packaging Group è un gruppo industriale italiano, nato in Piemonte, nel nord ovest dell’Italia, specializzato in sistemi di confezionamento flowpack, un piccolo incarto che avvolge singolarmente un prodotto o gruppi di prodotti con un film plastico. Tra i vari settori merceologici in cui queste tipologie di confezionamento vengono utilizzate vi è innanzitutto il comparto food (pasticceria industriale monotipo e assortita, biscotti, cioccolato, prodotti per la prima colazione, snack dolci e salati, sostituti del pane, caffè in cialde per macchine automatiche e semiautomatiche, formaggi porzionati, prodotti surgelati) ma anche il comparto non food, cosmetico e farmaceutico.

Riccardo Cavanna, presidente di Cavanna SpaAll’improvviso, nella campagna piemontese, ti trovi di fronte questo colosso, quasi per magia emerso dal verde dei campi. La Cavanna Spa di presenta già così, da sola, con l’autorevole forza del suo essere.
Poi entri in questi uffici bellissimi e moderni, di design – per dirla come si dice ora – , e cammini nei suoi meandri, e vedi, nel suo scheletro, nelle fondamenta, il crescere a passo sicuro ma ben portato che ha fatto di questa azienda italiana una delle più importanti al mondo nel flowpack.
Così salendo per scale antiche arriviamo al nido di luce, all’ufficio del Presidente Riccardo Cavanna.
Uno sguardo sui campi che là, in fondo in fondo, si fermano con le montagne.
Un verde intenso.
Una luce ampia e una scrivania enorme, piena di cose.
Progetti, imballaggi, dappertutto vedi marchi che conosci. Incontri merendine che abitualmente scarti tutti i giorni a tavola, confezioni che frequenti nel tuo supermercato, insomma. La tua quotidianità alimentare si squaderna qui ora. In forma di progetti. In forma di macchine che fanno queste cose.
Riccardo Cavanna comincia a parlare subito, prima delle domande, prima anche che noi si accenda il registratore.
“C’è stata una ripresa shock che ha fatto crescere non solo il fatturato ma anche il portafoglio ordini… La sfida oggi è rispettare i tempi delle consegne, tra blocchi delle supply chain e shortage. Questo problema riguarda tutti e ha conseguenze devastanti: aumentando il fatturato si aumenta il circolante, ma se le consegne slittano di tre, quattro, cinque mesi, i costi sono gli stessi ma finanziariamente si rimane molto impegnati… Dal punto di vista finanziario la situazione è sfidante”.

Per Cavanna Spa come è stato il periodo pandemico, come sta andando ora, e che impatti potrebbe avere anche la crisi Ucraina?

Il 2021 è stato un anno record, abbiamo superato per la prima volta gli 80 milioni di fatturato, con una performance significativa in Brasile. Insomma, arriviamo da un anno dove abbiamo recuperato bene i valori pre Covid, addirittura superandoli. Anche il 2022 stava andando molto bene, poi è arrivata la guerra in Ucraina che potrebbe secondo me rallentare gli investimenti e, unitamente allo scarseggiare delle materie prime, compromettere quello che sembrava un ottimo anno. Noi abbiamo comunque un portafoglio ordini molto buono che è in fase di crescita.
In questo momento ovviamente c’è la difficoltà del reperimento delle materie prime e in più veniamo da decenni in cui le aziende non erano più abituate ad avere un impatto così forte della macroeconomia sul loro business. Anche questo può creare nuove variabili inaspettate.

Ci descrive brevemente il mondo Cavanna Spa?

Siamo 320 persone e abbiamo 3 stabilimenti produttivi, 42 agenzie a copertura di 58 nazioni, una sede commerciale negli Stati Uniti e circa dieci Services Hubs in giro per il mondo, cioè società collegate a noi che fornisco assistenza post-vendita ai nostri clienti.

È ricominciata finalmente la stagione delle fiere, come è andata Ipack-Ima 2022?

Abbiamo ricominciato a essere presenti alle fiere l’anno scorso, iniziando con quelle piccole e più locali che ci aiutavano anche in mercati nuovi come l’India.
La fiera Ipack Ima è stata un successo oltre le aspettative. Nonostante tutti i problemi e le difficoltà a viaggiare, fin dal primo giorno di fiera l’afflusso di clienti dall’estero è stato notevole, soprattutto dal Sud America. Molti clienti con progetti importanti e sfidanti, sia in ottica di materiali sostenibili che di efficienza produttiva.

Cosa avete presentato a Ipack-Ima 2022?

In uno stand di 500 metri quadrati abbiamo presentato la nuova ZERO5BMF, un’incartatrice flowpack ad alte prestazioni, con tecnologia ‘BoxMotion’ di saldatura del film.
Si tratta di una delle macchine più veloci sul mercato, che raggiunge velocità di oltre 300 pezzi/min.
Diretta principalmente al packaging di prodotti che richiedano un’ermeticità molto elevata, la ZERO5BMF è disegnata per lavorare con film molto spessi, innovativi, che richiedono un più elevato tempo di sealing.
In primis, i prodotti farmaceutici, le capsule di caffè, alcuni prodotti surgelati, ma non solo.
Un’altra importante novità è stata la piattaforma digitale di Cavanna, C-Connect, dedicata ai nostri clienti, che è un insieme di servizi online, e-commerce e assistenza da remoto.
Questa piattaforma digitale non è semplicemente una novità ma un punto di arrivo, un progetto partito 5 anni fa e che ad oggi presentiamo come un unico portale strutturato in quattro aree, che comprende: monitoraggio e gestione dei dati; servizi di assistenza a 360°, dalla gestione dei ticket all’assistenza remota; analisi dei dati delle linee in produzione per ridurre errori e fermi macchina; e-Commerce ed infine e-Learning.
Non solo, si parla anche di simulazione in particolare con impianti complessi, per ottimizzarne la filosofia di funzionamento.

Focus anche sulla storia della vostra azienda…

Ipack-Ima è stata anche l’occasione per festeggiare i 62 anni di Cavanna. L’anniversario dei 60 anni è stato nel 2020 ma, a causa della pandemia, non abbiamo potuto celebrarlo. Quindi, abbiamo raccontato in fiera la nostra storia: siamo l’unico costruttore presente sul mercato da 62 anni con la stessa proprietà familiare e che ha portato il flow pack per la prima volta in Italia.

Come avete affrontato la questione sostenibilità e come intendente migliorare la circolarità dei prodotti realizzati con le vostre macchine?

A Ipack-Ima un’area è stata dedicata alla sostenibilità perché è evidente che se l’anno scorso abbiamo consegnato 70 nuove linee, vuol dire che abbiamo contribuito a immettere sul mercato qualcosa come 400 mila prodotti flow pack in un anno; e se consideriamo che quel materiale è stato consegnato anche in paesi dove non c’è economia circolare, probabilmente l’80 per cento rischia di finire in discarica.
Abbiamo finanziato come azienda un progetto del Politecnico di Torino, uno studio sulla storia del flow pack. Il white paper, dal titolo “Flowpack: il massimo con il minimo. Alta protezione a basso impatto”, è stato presentato proprio in occasione di Ipack-Ima. È stato realizzato coinvolgendo diverse realtà della filiera, dalla GDO ai grandi riciclatori di materie plastiche, dai costruttori di packaging storici fino a quattro gruppi di ricerca universitari. Ci siamo posti la domanda: c’è ancora flow pack? Ci sarò ancora in futuro? E nella nostra visione ad oggi possiamo affermare che sì, il flow pack è ancora un packaging democratico che ha futuro e grandi potenzialità di sostenibilità. Non è la plastica il nemico ma il comportamento del singolo consumatore e la mancanza di economia circolare.

Infine l’ultima area era dedicata a packaging e design…

Abbiamo mostrato tutto quello di cui siamo capaci sia nel packaging primario sia nel secondario. I visitatori hanno potuto vedere cosa si può fare con le nostre macchine, ogni prodotto era infatti collegato, attraverso un QR code, a un video che illustrava la soluzione di confezionamento.

Quali sono gli obiettivi futuri di Cavanna?

Vogliamo essere leader nella transizione ecologica, proteggendo il prodotto e usando materiali sostenibili. Abbiamo ottenuto l’anno scorso la certificazione ISO45001 sulla sicurezza dopo un lungo percorso di investimenti e sviluppo e un processo di cambiamento di cultura interna. Abbiamo ottenuto anche la certificazione SMETA, che garantisce ai clienti che lavoriamo con principi etici ma soprattutto con una governance da public company. Nel 2022 arriveremo anche ad avere il report di sostenibilità.
Guardando fuori dal perimetro aziendale, vogliamo investire nel sociale e in competenze, a partire dalle scuole tecniche. Ad esempio, abbiamo regalato un robot alla scuola tecnica locale e mi sto occupando di un progetto di crowdfunding per le aziende del territorio come Confindustria Novara Vercelli Valsesia per potenziare le scuole tecniche, creando specializzazioni in futuro. Lavoriamo tantissimo sui giovani, investiamo anche in progetti di sponsorizzazioni sportive, corsi di scrittura per bambini, abbiamo sponsorizzato una scuola di musica. Vogliamo aiutare il territorio a far crescere i giovani in maniera sana.
www.cavanna.com
www.flowpack.it

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