IPM è stata costituita nel 1987, da Claudio Argnani, Bruno Barabani e Silvia Geminiani, dopo una decina d’anni di lavoro insieme, in altra azienda del settore.
IPM (Italian Plastic Machinery) rappresenta una realtà consolidata nella produzione di macchine per l’estrusione e il confezionamento di tubi e profili in plastica. Quest’anno l’azienda compie 30 anni di attività, abbiamo intervistato per l’occasione Silvia Geminiani, uno dei tre soci fondatori.
IPM compie 30 anni, cosa significa questo traguardo?
Il principale ringraziamento va ai tanti clienti che, attraverso le loro richieste, ci hanno spinto a evolvere, a metterci in gioco, a ricercare e sviluppare nuove tecnologie, arricchendo costantemente il nostro know-how aziendale. Esserci dopo 30 anni è un successo che vogliamo condividere soprattutto con tutti i nostri collaboratori. IPM ha rappresentato per noi la voglia di metterci in gioco, la voglia di volare con le nostre ali, la voglia di dare un contributo alla crescita dell’umanità, in un settore innovativo in cui abbiamo intravisto la possibilità di realizzare nuove idee, nuove macchine, nuove tecnologie più vicine alle esigenze ed ai bisogni di un mercato sempre più vasto ed evoluto.
Se ci si sofferma a pensare a tutto quello che è stato fatto, il successo è ancora più evidente. Siamo partiti in tre, oggi siamo circa 100 persone. La crescita è stata costante e costante è stato l’inserimento di giovani diplomati e laureati, ai quali abbiamo “insegnato il mestiere”, che oggi rappresentano il vero patrimonio della nostra azienda.
La sede IPM, moderna e funzionale, sorge a Lugo (Ra), su un’area di circa 17.500 mq, coperta per 7.300 mq. Gli impianti utilizzati sia per la progettazione che per la produzione, sono altamente tecnologici e costantemente rinnovati. Passo dopo passo abbiamo perseguito un grande sogno. All’epoca fu quasi “un salto nel vuoto”, l’azienda in cui lavoravamo tutti e tre fu venduta e decidemmo di partire con questa nuova avventura… ed eccoci qua.
Cosa è cambiato in 30 anni?
Il mondo è cambiato radicalmente, in maniera incredibile. Ricordo quando acquistammo i primi computer per l’azienda, che ancora nessuno sapeva usare. O quando, agli albori, per lavorare sui mercati internazionali usavamo le lettere per via aerea. Come per tutto ci sono pro e contro. Viaggiare e comunicare è sempre più semplice. Allo stesso tempo, ad esempio, è più facile “copiare” e, purtroppo, essere copiati.
È cambiato tanto anche a livello di materiali e di processi produttivi, oggi è tutto automatizzato. L’industria 4.0 IPM la realizzava ancor prima che si chiamasse così…..
Come è evoluto il mercato? Voi in quali Paesi operate?
Lavoriamo in tutto il mondo, esportando in 121 paesi. La cosa che più lascia pensare è che, di fatto, oggi non si può più parlare di un mercato in continua espansione in cui tutti guadagnano. Oggi si lavora a vista, tutti i mercato hanno delle difficoltà. Il Brasile sta vivendo una crisi pesante, i paesi arabi hanno visto calare drasticamente il prezzo del petrolio, l’embargo ha limitato fortemente gli scambi con la Russia, senza parlare della vecchia Europa, che stenta a ripartire. Il business è a macchia di leopardo, bisogna cercare in tutti i mercati il cliente che vuole innovare, automatizzare.
In Europa si punta all’industria 4.0 per alzare il livello della leadership tecnologica, ma la concorrenza dagli altri Paesi è spietata. I cinesi ad esempio hanno emanato delle disposizioni per cui nel 2025 puntano a raggiungere in molti settori il livello tecnologico europeo.
In IPM l’industria 4.0 è già realtà da tempo?
Lavorando moltissimo con l’estero, la digitalizzazione e la connessione in rete semplificano la vita a noi ed ai nostri clienti, a costi sempre minori. Da anni i nostri macchinari sono dotati di software per la connessione centralizzata, teleservice per l’ assistenza a distanza ed il ripristino delle condizioni originarie, dispositivi per il risparmio energetico ed il controllo di qualità automatizzato. Per le aziende che operano a livello internazionale, come noi, questi requisiti sono fondamentali. Ora però la legge Calenda e gli importanti incentivi del nostro governo stanno portando nuovi stimoli a investire nell’alta tecnologia anche nel nostro paese, sostenendo gli imprenditori che hanno voglia di innovare. Del resto, oggi innovare è un must per andare avanti.
IPM pone attenzione particolare, infatti, alla ricerca e sviluppo…
Tutto il processo, dalla progettazione alla realizzazione dei macchinari, viene eseguito direttamente in azienda, a garanzia di qualità e del totale made in Italy.
Particolare attenzione è dedicata alla ricerca ed allo sviluppo di nuovi prodotti all’avanguardia, per soddisfare ed anticipare le richieste di un mercato sempre più complesso e competitivo.
Un team di giovani tecnici ed ingegneri è a disposizione per l’assistenza alla clientela sia in azienda, che presso le loro sedi, con trasferte in tutto il mondo.
La produzione e la vendita di migliaia di macchine, sia nei mercati più evoluti, sia in quelli in via di sviluppo, sono la testimonianza tangibile della professionalità e dell’affidabilità dell’azienda.
Come festeggiate i vostri primi 30 anni?
Saremo presenti in tutte le principali fiere del mondo e continueremo a lavorare per crescere. Questi anni sono stati una bella esperienza di vita e di emozioni. Sia io che i miei soci ci abbiamo messo l’anima, basando l’attività sulla fiducia ed il rispetto personale, la competenza e l’intelligenza di mettere sempre l’azienda davanti agli interessi personali. Sono stati 30 anni impegnativi, ma ricchi di grandi soddisfazioni. Dare forma alle idee, scoprire nuovi orizzonti, tracciare percorsi innovativi con la qualità e l’affidabilità di sempre… questa è oggi la nostra sfida imprenditoriale per restare protagonisti delle continue evoluzioni del mercato.