Covestro dimostra che anche un’azienda che produce materiali poliuretanici, policarbonati e pellicole protettive può contribuire concretamente allo sviluppo di un mondo più vivibile grazie a materiali sostenibili.
Rivoluzione è un termine che usiamo spesso, nonostante sia molto forte. Indica un cambiamento radicale in qualcosa e, parlando di sostenibilità, è il termine che più si adatta alla strategia di Covestro. Ce lo conferma Richard Northcote, CSO (Chief Sustainability Officer) di Covestro in questa intervista esclusiva.
Perché con Covestro si parla di carbon revolution?
Cerchiamo di rispondere alle grandi sfide che ci attendono, attraverso soluzioni che vanno a beneficio della società e dell’ambiente. Crediamo che sia davvero necessaria una rivoluzione, nel mondo in cui viviamo. Basti pensare che il 95% del petrolio che utilizziamo è bruciato e questo si ripercuote sulle emissioni, sul cambiamento climatico, sul riscaldamento globale. Possiamo fermare questo, ma prendere il carbone e usarlo come combustibile tradizionale non ha senso. Se invece si utilizza il carbone fossile mischiato ad altri elementi è possibile ridurre le emissioni. Vogliamo de-carbonizzare il mondo dell’energia. Vogliamo cambiare – rivoluzionare – il modo in cui il carbone viene utilizzato.
Ad esempio, abbiamo ottenuto l’anilina da biomasse. L’intermedio chimico è un precursore nella sintesi di schiume poliuretaniche rigide per isolamento termico. Covestro ha messo a punto un processo che consente di ricavarla da biomasse mediante biocatalisi, riducendo la dipendenza dal petrolio e migliorando il bilancio di CO2 dei prodotti poliuretanici.
Abbiamo una visione di lungo periodo per ridurre l’utilizzo di petrolio e rispondere così agli accordi sul clima di Parigi.
Innovazione e sostenibilità sono le due parole chiave della vostra strategia?
2 anni fa Bayer MaterialScience diventò Covestro. Era il settembre 2015, esattamente lo stesso mese in cui a Parigi si è firmata la convenzione sul clima. In quel mese in Europa abbiamo tracciato una mappa di quello che il mondo dovrebbe fare. La strategia Covestro è in gran parte legata a quegli stessi valori e basata sulla sostenibilità. Economia, ecologia e responsabilità sociale sono gli obiettivi prioritari della politica aziendale. Covestro affronta le sfide mondiali – la diminuzione delle risorse, l’aumento della mobilità, i cambiamenti climatici e demografici – con lo sviluppo di tecnologie e prodotti che riducono l’impatto ambientale. Queste sfide indicheranno il nostro futuro, guideranno il nostro agire con i costanti progressi che sono una caratteristica della storia aziendale.
Non parliamo mai di innovazione senza parlare di sostenibilità – e viceversa. Queste due parole esprimono un unico concetto. Innovare è il motto ispiratore della nostra azienda: una visione di crescita globale attraverso l’evoluzione di tecnologie e prodotti che generano beneficio alla società e diminuiscono l’impatto sull’ambiente. Entro il 2025 tutta la nostra attività di R&D sarà focalizzata sulla sostenibilità.
La sostenibilità è prima di tutto una questione di cultura…
Per evitare la resistenza al cambiamento, per cambiare la filosofia in azienda, tutte le persone devono capirne l’importanza. In Covestro tutti i dipendenti sono stati coinvolti in questa rivoluzione culturale, l’attenzione verso la sostenibilità riguarda tutta l’organizzazione, dai fornitori, ai partner, ai clienti. È un impegno quotidiano.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Il prossimo mese saremo sponsor di un’auto che parteciperà alla World Solar Challenge, la più dura gara di auto alimentate ad energia solare nel mondo. Si svolge il Australia e i veicoli percorrono i 3.000 chilometri che vanno da Darwin ad Adelaide senza utilizzare una sola goccia di carburante. Abbiamo supportato l’Università di Aachen nella realizzazione e messa in opera del progetto Sonnenwagen (in tedesco “automobile solare”) proponendoci sia come fornitore che come consulente tecnico. La mobilità solare può rappresentare un passo decisivo nel proteggere il nostro clima e per risparmiare le risorse fossili per diversi utilizzi.
Abbiamo altre collaborazioni in corso con istituti di formazione e ricerca: lavoriamo anche con università in Cina e in Giappone.
Il lavoro che le università stanno conducendo è molto importante e si ripercuote nei reparti R&D delle imprese. È dai giovani che arrivano le nuove idee.