Il Gruppo Lifeanalytics annuncia oggi l’acquisizione di due nuovi laboratori nel settore delle analisi ecologiche e ambientali, rafforzando la sua leadership nel settore e la sua vicinanza alle imprese del Nord e Centro Italia. L’azienda, specializzata da oltre 40 anni nei servizi di analisi chimiche, microbiologiche e biologiche, conta adesso 28 laboratori diffusi in 14 Regioni.
I due nuovi centri analitici che entrano a far parte del network del Gruppo sono il laboratorio di Merone (Como) e di Lastra a Signa (Firenze) di Synlab Analytics & Services, per un valore totale di 4 milioni di euro, secondo le stime del fatturato 2019. Entrambi i laboratori sono altamente specializzati: grazie alla elaborazione di circa 50mila campioni annui, sono un punto di riferimento per le imprese che certificano il proprio impegno nella sostenibilità ambientale.
L’operazione di Lifeanalytics fa parte di una strategia, condivisa anche con la sua owner Lifebrain, basata sull’integrazione di nuovi laboratori per un investimento che ha superato i 200 milioni di euro, dalla fondazione del Gruppo nel 2018 ad oggi. Solo poche settimane fa l’azienda aveva ampliato la sua expertise nel settore delle analisi alimentari, della ristorazione collettiva e grande distribuzione, concludendo altre due nuove acquisizioni.
“Negli ultimi anni un numero sempre più elevato di imprese ha scelto di integrare le sostenibilità ambientale nella propria gestione e strategia aziendale, impegnandosi a contribuire non solo a migliorare le condizioni atmosferiche e il benessere dell’intera comunità ma anche ad elevare i propri standard – spiega Giovanni Giusto, Amministratore Delegato di Lifeanalytics – La nostra strategia di acquisizione di laboratori punta proprio a soddisfare questa crescente necessità delle aziende di certificare in maniera rapida e accurata questo impegno ecologico. Far parte di un network nazionale garantisce infatti ai nostri laboratori l’aderenza a standard elevati di analisi sia in termini di qualità sia di sicurezza. L’efficientamento e la standardizzazione dei processi sono quindi per noi la base per portare innovazione nel nostro settore, utilizzando strumentazioni tecnologiche all’avanguardia per svolgere indagini sempre più approfondite e aumentando la forza lavoro con un team sempre più specializzato e competente”.
L’integrazione di nuove realtà quest’anno, nonostante la pandemia covid-19, ha permesso al network di prevedere una chiusura in positivo del +4% rispetto al 2019 con un fatturato stimato di 45 milioni di euro per il 2020. Già ad agosto le stime si erano rivelate positive: rispetto allo stesso mese dello scorso anno l’azienda ha registrato +22% e, in previsione, nel periodo autunnale il Gruppo segnerà uno stimato +10% mensile, recuperando la maggior parte delle perdite subite durante il lockdown.