Aperta una indagine, dalla Commissione Europea, su sette Paesi a rischio di uova contaminate con fipronil, un insetticida tossico vietato nella produzione di alimenti destinati al consumo umano. Uova ‘sane’ in Italia
Sembrano ben sette i paesi a rischio di ‘uova’ pericolose – Belgio, Paesi Bassi, Francia, Regno Unito, Svezia, Regno Unito, Svizzera – contaminate da fipronil, un insetticida tossico vietato nella produzione di alimenti destinati al consumo umano, nei quali la Commissione Europea ha avviato una accurata indagine valutativa e ispettiva. Sembra infatti che la notizia su possibili uova contaminate dall’agente chimico fosse già nota alle autorità e all’agenzia per la sicurezza alimentare belga (Afsca) – da cui è partito lo scandalo – già da giugno, sebbene sia trapelata fuori dai confini nazionali solo agli inizi del mese di agosto. Intanto milioni di uova al fipronil sono state ritirate dai supermercati e dai magazzini in Germania e nei Paesi Bassi e ne è stata bloccata la vendita in Belgio. In Olanda, inoltre, 180 allevamenti sono stati temporaneamente chiusi ed è in corso una inchiesta penale per cercare di stabilire la portata del problema. Tanto più che secondo alcune indagini già note la sostanza incriminata sarebbe stata usata da una azienda olandese, ma una fiamminga l’avrebbe venduta. “L’utilizzo del fipronil negli allevamenti di pollame – fanno sapere esperti e portavoce – è vietato nell’Unione europea, senza alcuna eccezione”. Per l’Italia non ci sarebbe nessuna allerta, stando alle informazioni diffuse dalla direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli alimenti del ministero della Salute “Sul territorio – hanno dichiarato – non risultano distribuzioni di uova contaminate”.
Arrivano rassicurazioni tranquillizzanti anche da esperti di settore: “Nessun allarmismo sul caso uova contaminate”, ha dichiarato il professor Antonio Camarda, docente presso l’Università di Bari ed esperto di patologie aviarie. “Certo è che l’allevatore ha l’obbligo di garantire il consumatore utilizzando solo prodotti consigliati dal proprio veterinario che non rilascino agenti chimici sulle uova. Sebbene il pidocchio rosso sia un parassita difficile da controllare che puó provocare la morte della gallina ovaiola e dunque una perdita enorme per il produttore, non autorizza, come nel caso del Belgio, a sofisticare antiparassitari per ottenere un risultato tanto più rapido quanto più incerto sulla salute dell’uomo”.
Ovvero, solo l’utilizzo di prodotti testati garantisce il controllo di Dermanyssus gallinae e la non contaminazione delle uova con sostanze – come il Fipronil, mai autorizzato per uso zootecnico – di cui non si conoscono ancora gli effetti sull’uomo. Esistono in commercio antiparassitari efficaci e innovativi, di nuova generazione, che garantiscono sia l’allevatore che il consumatore. “Nessuna psicosi dunque”, rassicura Camarda. “Mangiare uova sane è possibile, ma i prodotti in commercio non sono tutti uguali. Ecco perché è sempre bene affidarsi agli esperti”.