Marco Fortis, vice-Presidente di Fondazione Edison e consigliere economico della Presidenza del Consiglio, ha presentato all’assemblea Assocomaplast un’analisi dello scenario economico italiano con particolare riferimento alla filiera della gomma plastica.
Nel descrivere la situazione macroeconomica di mercato, non poteva non nominare Brexit.
“Per lungo tempo l’uscita del Regno Unito dell’Europa sembrava scontata, anche gli exit poll avevano dato uno scenario contrario. Poi il duro risveglio di venerdì, col crollo dei mercati, ha portato all’evidenza un risultato che molti non si aspettavano” ha detto Fortis. “Ho potuto parlare con alcuni inglesi e tecnici di economia: la riflessione è che stiamo entrando in un’era in cui lo strumento refendario diventa pericoloso. Pensate 600.000 voti che conseguenze hanno portato. Una politica “suicida” come quello di Cameron è riuscita ad autodistruggersi”.
Importante il focus sulle conseguenze economiche: “Per diverse settimane i mercati saranno in fibrillazione. Ovviamente, la speculazione cerca di attaccare. La sterlina perde fiducia, ma non ci sono attacchi diretti. Non c’è speculazione sui titoli di Stato, la Bce protegge la situazione. Probabilmente sarà concesso agli Stati nazionali di aiutare le banche”.
Ma nel lungo periodo? “Si può ipotizzare che, se questa tendenza di uscita verrà confermata, avremo: sterlina debole, e quindi inflazione alta in UK, doventerà difficile importare. Sarà difficile ragionare sulla stabilità del debito pubblico. Gli investimenti dovranno cambiare, forse i grandi gruppi se ne andranno. Possiamo ipotizzare una spaccatura a livello territoriale: a favore del “remain” ha votato Londra, Manchester, Cambridge, la Scozia, l’Irlanda del Nord. Ha vinto la periferia post industriale. Questo potrebbe portare a una disgregazione, a svantaggio del settore manifatturiero”.