Venerdì 27 settembre si è tenuto l’annuale appuntamento con il convegno tecnico-scientifico che presenta le novità nel settore delle analisi rapide per l’industria alimentare. Anche la settima edizione ha registrato un ottimo successo confermando l’interesse e il grande apprezzamento per questo appuntamento che unisce gli accurati approfondimenti teorici alle dimostrazioni pratiche dei kit di analisi. Nella suggestiva sala dell’Abbazia di Mirasole, diversi sono stati i momenti di interazione e di scambio tra i corsisti, le aziende presenti e i relatori.
La giornata è stata aperta dall’avvocata Teodora Uva che ha illustrato come il quadro normativo attuale dia sempre maggiore valenza ai metodi rapidi; dopo aver ricostruito la storia del loro inserimento nell’assetto regolatorio europeo e italiano, ha evidenziato il maggiore riconoscimento ottenuto con il recentissimo Reg. (UE) 2024/2463, che volge a soddisfare principi di tempestività nella gestione della Food Safety, preso atto dell’ affidabilità ed equivalenza dei metodi alternativi rapidi rispetto ai metodi normalizzati.
Angela Maiello ha esposto con una ricca e chiara spiegazione il percorso che un metodo rapido deve seguire per la sua validazione da parte terza, per ottenere quindi tutte le valutazioni che lo possono rendere equivalente al metodo normalizzato per lo stesso target, rendendolo accreditabile.
Stefania Iametti ha portato l’esperienza e la conoscenza delle proteine nel campo degli allergeni, per richiamare l’attenzione dell’OSA e del laboratorio nell’attenta valutazione della scelta della tecnica analitica in funzione della matrice e del processo che essa può avere subito. Di fatto, ha sottolineato che l’allergene nocivo è la proteina; non sempre rilevare il DNA può indicare la presenza dell’allergene e, viceversa, l’assenza di DNA non è garanzia di non presenza della proteina allergenica.
Lisa Vallone è intervenuta in merito alle micotossine per descrivere il cambiamento normativo osservato per questi contaminanti dal 2023 in poi, con tolleranze variate e alimenti aggiunti, fattori che richiedono nuova valutazione dei metodi in uso, delle loro performance.
Laura Scafuri, coordinatrice scientifica del convegno, ha parlato della revisione da poco emessa della ISO 7218, norma quadro per la microbiologia alimentare per fornire qualche spunto per una sua lettura attenta e per la programmazione di un piano d’implementazione adeguato, cercando di mettere a fuoco le novità salienti e le particolarità più impattanti.
Gli approfondimenti curati dalle aziende sono iniziati con Merck Group.
Tommaso Ronconi ha illustrato nuovi approcci alla filtrazione per l’analisi delle acque, con riferimento ai requisiti introdotti dall’ultima revisione di ISO 7704 per la valutazione delle prestazioni, norma piuttosto impattante per i laboratori; ha aggiunto anche la presentazione di un nuovo kit per la determinazione dei Colifagi somatici.
Per Generon, è intervenuto Enrico Arletti che h a incentrato la sua relazione sulla disponibilità di test per evidenziare contaminazioni che possono anche essere ricondotte a frodi, valorizzando le tecniche molecolari in PCR-RT in grado di rilevare ingredienti di origine animale in alimenti che ne dovrebbero essere privi, con la possibilità di spingersi in distinzioni di specie, come asino e cavallo nel genere degli Equidi.
Bruker ha poi presentato le principali soluzioni messe a disposizione della microbiologia alimentare, in particolare il MALDI che con lo studio della “impronta proteica” consente di identificare in modo veramente rapido microrganismi quali Salmonella e Listeria, ma non solo, in poche ore a partire direttamente da colonie sospette. Matteo Viganò ha poi segnalato l’utilità di impiegare anche uno strumento che può andare oltre al ruolo di conferma lavorando sul corredo genetico e quindi valutando affinità tra isolati batterici.
Daniela Barbara Superchi di bioMérieux ha evidenziato la semplicità d’uso del loro sistema che applica RTPCR con kit compatti, predosati e che richiedono poca manualità e dotazioni aggiuntive per la loro esecuzione, abbinate ad alta affidabilità, protocolli validati e ampia disponibilità di parametri, dai classici patogeni, a virus fino a spoiler per settori critici come quello delle bevande.
Idexx, società statunitense che propone solo sistemi e kit per l’analisi di acque, validati e senza conferme, rapidi, diffusi, supportati da robuste validazioni e fogli di calcolo, ha presentato grazie all’intervento di Alessio De Santis il nuovissimo strumento in grado di analizzare contemporaneamente fino a 16 campioni di acque per più parametri, in tempi minimi ridotti fino a poche ore.
Aurora Gallo di Neogen è quindi intervenuta sulla problematica delle micotossine, illustrando diverse possibilità di kit per rilevarle, dai lateral flow a kit Elisa, fornendo indicazioni sulle differenti prestazioni e campi di applicazione, dallo screening in campo alla quantificazione accurata a fini legali, dando anche peso all’importanza del campionamento nella significatività del risultato.
È stata poi la volta di OrSell, con la biologa Michela Savoldi Boles che ha presentato una gamma di kit atti a identificare specie vegetali utili per evidenziare frodi in alimenti di origine animale o come allergeni. Sono stati anche illustrati i kit multianalita, studiati per fornire un risultato con spettro più ampio nell’ambito di specie affini.
Appuntamento a settembre 2025 con l’ottava edizione del convegno dedicato alle analisi rapide per garantire la sicurezza alimentare.