Il PNRR rappresenta una straordinaria opportunità per l’Italia non solo per le risorse economiche messe in campo ma anche perché punta su misure che possano generare ulteriori ricadute positive sull’economia italiana.
È il caso del progetto presentato da Curti, che ha l’obiettivo principale di costruire e sperimentare un innovativo processo termochimico continuo per ottenere il recupero delle fibre di carbonio da parti di materiale composito a fine vita.
L’iniziativa nasce da una partnership tra Hera, Curti Costruzioni Meccaniche SpA e Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna.
Tra le soluzioni tecniche proposte per il recupero della fibra di carbonio, la più solida è la pirolisi: un processo di trattamento termico in assenza di ossigeno in cui le resine che danno forma al materiale composito possono essere evaporate. E qui arriva il supporto di Fives Itas, capace di trasformare questi vapori in (H2O e CO2) sostanze non pericolose per poterle poi rilasciare in atmosfera; per questo Curti qualche giorno fa ha selezionato Fives Itas ordinando un nuovo ossidatore termico totalmente personalizzato.
Questo ossidatore termico, unico per il suo scopo, è costituito da una camera di combustione cilindrica orizzontale con un diametro di 1.250 mm e una lunghezza di 3.400 mm. Il bruciatore è progettato come tipo forzato orizzontale, installato sulla parte anteriore della camera. Il gas combustibile viene indirizzato al sistema di incenerimento da un treno valvole gas già montato su un modulo dedicato. Il modulo gas e il bruciatore saranno progettati per funzionare con gas naturale.
I gas di scarico da trattare entrano nella camera di combustione attraverso un apposito eiettore alimentato ad aria in pressione, posizionato nella parte laterale dell’inceneritore e protetto con apposito refrattario nella parte a contatto con la camera di combustione.
All’avviamento, l’ossidatore termico deve essere riscaldato alla temperatura minima di esercizio con la combustione di gas naturale. Quando la temperatura supera il set point minimo (850°C) il gas di scarico può essere iniettato nella camera. Due ventilatori dedicati forniscono l’aria di combustione necessaria per mantenere la temperatura e il livello di ossigeno corretti nella camera; l’intervallo di temperatura è 850°C-900°C.
Lo scopo del combustore è quello di bruciare in condizioni controllate i fumi inquinanti provenienti dal processo. La camera di combustione è progettata per funzionare in un range di portata e composizione secondo le specifiche ricevute dal cliente. I fumi di processo entrano nel combustore con una pressione controllata, passano in prossimità del bruciatore e rimangono nella camera di combustione dove, con l’aggiunta di aria comburente, vengono ossidati.
Primo nel suo genere in Italia e in Europa, l’impianto consentirà di trattare fino a 320 tonnellate all’anno di materiale composito con ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale ed economica.
L’impianto per il riciclo della fibra di carbonio sarà realizzato in Emilia-Romagna. Qui esiste infatti una vera e propria Carbon Valley, che lavora e realizza grandi quantità di compositi polimerici rinforzati con fibra di carbonio (CFRP): materiali leggeri e resistenti che trovano molte applicazioni soprattutto nell’automotive (Motor Valley).
Il nuovo impianto consentirà lo smaltimento a “chilometro zero” di questi rifiuti, con un risparmio di trasporto sull’impatto ambientale. Porterà alla produzione di fibre di carbonio di alta qualità, con un risparmio energetico del 90% rispetto alla produzione di fibre vergini e una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera di circa 7.000 tonnellate all’anno. Tutto ciò avverrà dunque realizzando gli obiettivi di Economia Circolare perseguiti non solo a livello italiano dal recente PNRR, ma anche nella più ampia prospettiva del Green Deal europeo.
I materiali compositi a matrice polimerica fibrorinforzata (FRP) sono infatti entrati a pieno titolo nel Green Deal europeo, perché consentono applicazioni legate a materiali innovativi e leggeri che permettono di conseguenza un risparmio energetico: dall’automotive all’aeronautica, passando per il navale, il ferroviario e energia eolica, oltre agli usi civili e in campo sportivo. La diffusione di queste nuove tecnologie può avvenire solo se si riesce a garantire il loro recupero, riciclo e riutilizzo per non creare sprechi energetici e problemi ambientali.