L’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (IPPR) ha conferito a Laborplast Spa la certificazione Plastica Seconda Vita – Mix Eco: attesta che i prodotti dell’azienda di Busto Arsizio sono ottenuti dall’impiego di materiali da riciclo da raccolta differenziata e/o scarto industriale.
Dopo la certificazione CSI Recycled Plastics conseguita lo scorso novembre 2022, che ha fatto di Laborplast la prima azienda in Italia attiva nella produzione di anime e compound in PVC riciclato a raggiungere questo importante traguardo, i prodotti di Laborplast SpA hanno ricevuto dall’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (IPPR) la certificazione Plastica Seconda Vita che attesta il rispetto degli standard di settore, evidenzia il contenuto di riciclato e consente la rintracciabilità dei materiali.
In ragione del proprio business, Laborplast è stata certificata Plastica Seconda Vita Mix Eco, ovvero l’attestazione che identifica quei prodotti ottenuti da miscele di materiali derivanti da raccolta differenziata e/o da scarto industriale che abbiano un contenuto minimo di materie plastiche da riciclo pari al 30%.
Grazie all’impegno costante nella ricerca e a investimenti mirati che l’azienda porta avanti ormai da anni, Laborplast è in grado di garantire all’interno delle proprie anime e compound percentuali di materie plastiche da riciclo più elevate del minimo richiesto da IPPR.
Roberto Pariani, Amministratore Delegato di Laborplast Spa commenta: “L’ottenimento della certificazione Plastica Seconda Vita è il risultato di un lungo percorso di preparazione che ci ha visti impegnati nella ricerca e implementazione di soluzioni che ci aiutassero nella nostra mission aziendale, ovvero valorizzare il riciclo del PVC apportando benefici all’ambiente e alla collettività. Oggi scriviamo una nuova pagina che attesta il nostro impegno nel sostenere la sostenibilità attraverso il rispetto dei rigidi standard accertati dall’Organismo di Certificazione di IPPR. Un risultato che conferma ancora una volta il nostro impegno verso un settore sempre più sostenibile sia sul fronte ambientale sia su quello della circolarità dell’economia”.
“Il valore aggiunto dato dalla natura del nostro business si concretizza nel dare nuova vita ai materiali, trasformandoli in prodotti utili e riutilizzabili in diversi settori, attraverso un iter responsabile in ogni sua fase – prosegue Roberto Pariani – La responsabilità d’impresa è infatti alla base del nostro modo di essere e di operare poiché ogni nostra azione si fonda sull’equilibrio imprescindibile tra innovazione e sostenibilità. Il mio personale ringraziamento va a tutti i collaboratori di Laborplast che ogni giorno si impegnano per contribuire al successo della nostra azienda non solo sul fronte del business ma anche della implementazione di pratiche, progetti e protocolli che fanno della nostra realtà un esempio concreto di come si possa sposare la causa della sostenibilità ed essere attenti all’ambiente e a tutti i clienti che, con la stessa ambizione e attenzione, scelgono i prodotti Laborplast in PVC riciclato – e da oggi certificati Plastica Seconda Vita – contribuendo ulteriormente alla salvaguardia dell’ambiente e alla promozione di una cultura incentrata su un’economia circolare”.
La certificazione costituisce inoltre uno degli schemi riconosciuti dai Criteri Ambientali Minimi (CAM) per dimostrare il contenuto di riciclato nel settore dell’edilizia, nonché di vendita del compound che potrà essere utilizzato per la realizzazione di tubi e raccordi in PVC riciclato da impiegare nella costruzione di edifici e altro.
In questi anni Laborplast ha lavorato su molti fronti a favore della sostenibilità e del rispetto del pianeta, parte integrante del DNA aziendale. Da un lato rinnovando lo studio Life Cycle Assesment (LCA) avviato già nel 2020 per valutare l’impronta ambientale di un prodotto lungo il suo intero ciclo di vita, dall’altro pubblicando il secondo Bilancio di sostenibilità per comunicare la performance ESG e i progressi effettuati in ambito ambientale (Environmental), sociale (Social) e di governance (Governance) dell’azienda.
“L’auspicio per il futuro – conclude Roberto Pariani – è che il nostro settore sia sempre più sensibile a queste tematiche impegnandosi attivamente nell’implementazione di soluzioni concrete. Coniugare l’utilizzo e lo sviluppo delle materie plastiche con le necessità e gli obiettivi della sostenibilità è sicuramente possibile ma richiede il coinvolgimento delle istituzioni e dell’intera filiera produttiva, a partire dal recupero dei rifiuti plastici fino alle scelte di acquisto del cliente finale che, ad oggi, sono ancora troppo spesso dettate da valutazioni di tipo economico più che di adesione alla sostenibilità.”