Ogni operatore della filiera può ora contribuire a trascrivere in modo trasparente e immutabile ogni passaggio degli “ex rifiuti” verso il mercato. Stefano Chiaramondia e Riccardo Parrini: «Già tracciate più di duemila tonnellate di prodotti. Grazie al passaporto digitale la sostenibilità non ha più segreti»
La sostenibilità non ha più segreti: è nato il portale che con facilità e immediatezza “racconta” i flussi della plastica riciclata. Dopo l’etichetta parlante dotata di QR Code, arriva il sito che rende disponibile la storia della plastica, trascritta tramite il registro immutabile della blockchain.
Www.certifiedrecycledplastic.com è oggi online e completamente operativo. Si tratta di un protocollo digitale abilitante al rispetto delle normative italiane ed europee che regolano la filiera del riciclo della plastica: finalmente è possibile tracciare l’intero percorso; dal rifiuto raccolto e selezionato, al prodotto ottenuto dalla plastica riciclata.
«Al momento sono state tracciate più di duemila tonnellate di plastica riciclata, racconta Riccardo Parrini, tra gli artefici, insieme a Stefano Chiaramondia, della nascita di questa tecnologia . Ciò significa che questo materiale plastico che sta tornando sul mercato avrà una sorta di passaporto digitale, leggibile grazie a un codice QR, che ne garantirà per sempre la tracciabilità».
Perché è necessario farlo? Perché non è più pensabile lasciare ai singoli operatori, attraverso una vaga autodichiarazione ambientale, la possibilità di segnalare quanta percentuale di plastica riciclata sia presente nei propri prodotti. Troppe aziende comunicano infatti dati distorti per cucirsi addosso un’immagine di sostenibilità che nei fatti non esiste (il cosiddetto greenwashing). E tante altre, seppur in assoluta buonafede, spesso non hanno a disposizione dati certi e verificabili su cui poter contare per fornire un’informazione corretta.
Quante volte abbiamo avuto in mano una bottiglia di plastica con la scritta: «Realizzata con plastica riciclata al 50%». Ma chi ce lo garantisce che quest’informazione sia vera?
È allora indispensabile una tecnologia che garantisca trasparenza, accesso libero e immutabilità dei dati trascritti. Questo ruolo di “notaio virtuale” può essere svolto in modo straordinariamente efficace dalla blockchain, una tecnologia già esistente ma che richiedeva la presenza di un operatore che la abilitasse in questo campo.
Per questo motivo è nato Certified Recycled Plastic®, l’unico servizio in grado di garantire la tracciabilità fisica, contrattuale, logistica, finanziaria, ambientale e informatica della plastica riciclata. E ora questo servizio viene consolidato e rafforzato dalla presenza di un portale unico che si pone al centro dell’intero progetto di tracciabilità della plastica riciclata attraverso la blockchain di Amazon. Uno degli aspetti più rilevanti è la piena accessibilità: qualsiasi azienda, a qualsiasi livello della filiera plastica, in qualsiasi parte del mondo, può utilizzare il CRP® per contribuire a tracciare ogni singolo lotto di materiale plastico. Nessun vincolo, nessuna preclusione, nessun rischio.