Al fine di migliorare il livello di circolarità nell’Additive Manufacturing di grande formato (LFAM), SABIC e Local Motors hanno completato uno studio congiunto sulla fattibilità del riciclaggio di pezzi termoplastici di scarto e di trucioli dal processo di stampa 3D.
Lo studio ha esplorato alternative più sostenibili rispetto all’invio in discarica di pezzi stampati di grandi dimensioni, in previsione di una più ampia adozione dell’LFAM e ha riguardato l’analisi della stampabilità e delle proprietà meccaniche del compound rinforzato AM LNP™ THERMOCOMP™ di SABIC, usato da Local Motors, dopo essere stato stampato, recuperato, macinato e rilavorato in forma di pellet.
“Con l’accelerazione dell’adozione dell’Additive Manufacturing di grande formato, è essenziale trovare alternative sostenibili all’invio in discarica di pezzi stampati di grandi dimensioni”, ha detto Walter Thompson, senior applications development engineer di SABIC. “SABIC e Local Motors hanno studiato la fattibilità dell’utilizzo di materiale di scarto macinato meccanicamente e di pezzi a fine vita prodotti in LFAM. Il nostro studio ha mostrato un grande potenziale per il riutilizzo di questi materiali e segna un primo passo verso il loro recupero all’interno della filiera”.
“Costruire veicoli di nuova generazione significa adottare processi di produzione di nuova generazione”, ha detto Johnny Scotello, Director of Technical Product di Local Motors. Siamo orgogliosi di lavorare con SABIC per rendere più sostenibile l’Additive Manufacturing di grande formato”.
Attualmente, non esiste una filiera consolidata per il recupero dei pezzi e degli scarti LFAM post-produzione. Questa complessa sequenza di passaggi implica la gestione della logistica dalla localizzazione, alla raccolta e al trasporto di pezzi di grandi dimensioni, fino ad una struttura in grado di pulire, tagliare, rimacinare e riutilizzare il materiale.
Un’altra sfida nel riutilizzo di materiali LFAM è il potenziale degrado dovuto a cicli termici multipli . Questi fattori dovrebbero essere tenuti in considerazione quando si valutano le opportunità di riutilizzo del materiale.
Lo studio SABIC-Local Motors ha riguardato valutazioni per la stampabilità, la produttività e le proprietà meccaniche. Per valutare la stampabilità, sono stati preparati sei campioni di materiale del compound LNP THERMOCOMP AM, contenenti rispettivamente lo 0, 15, 25, 50, 75 e 100 per cento di materiale riprocessato. Questi campioni sono stati esaminati sotto l’aspetto dei cambiamenti nella produttività e nella velocità di scorrimento del fuso sulla macchina Big Area Additive Manufacturing (BAAM®) di SABIC della Cincinnati Inc. situata nel Polymer Processing Development Center della società a Pittsfield, Mass., USA. Ogni campione è stato utilizzato per stampare un esagono a parete singola, che è la geometria tipica del pezzo di prova di SABIC per la lavorazione e la caratterizzazione del materiale. Tutti i campioni sono risultati ben stampati, con una superficie liscia e lucida, con strati lineari e uniformi che non hanno evidenziato problemi nello scorrimento del materiale.
Per la valutazione delle proprietà meccaniche, sono stati tagliati dei campioni da ogni pezzo esagonale stampato. Questi sono stati testati per le proprietà di trazione usando come riferimento il metodo di prova D638, ed effettuando un test di piegatura a tre punti, per il modulo di flessione, secondo un metodo di prova ASTM D-790 modificato. I risultati hanno indicato eccellenti proprietà di trazione nei campioni di pezzi contenenti piccole percentuali di rimacinato e diminuzioni soltanto incrementali nei campioni che includevano quote maggiori di rimacinato. Il campione rimacinato al 100% ha subito solo una riduzione del 20% nelle proprietà di trazione in direzione X e una riduzione del 15% in direzione Z. Nel campione contenente il 100% di rimacinato, si è verificata la stessa tendenza graduale per le proprietà di flessione, con un calo del modulo di flessione di appena il 14% nella direzione X e del 12% nella direzione Z.
Come ci si attendeva, i test di trazione e flessione hanno mostrato una resistenza meccanica decrescente all’aumentare della percentuale di rimacinato.
Questo studio evidenzia la riutilizzabilità dei trucioli e dei pezzi LFAM post-industriali. Sia i materiali di scarto post-industriali che quelli post-consumo offrono un potenziale per il riutilizzo; tuttavia, le lacune esistenti nella filiera del riciclaggio devono essere colmate affinché questo processo possa divenire praticabile: è necessario un grande sforzo collettivo da parte della comunità LFAM.