L’intervista a Bruno e Simone Stancanelli, rispettivamente CEO e Export Manager di ASEM e Chemisafe
Nonostante le difficoltà della pandemia, qual è il bilancio 2020 di ASEM e Chemisafe?
L’anno è stato positivo per ASEM, azienda specializzata nello studio, progettazione e produzione di arredi tecnici, cappe chimiche e sistemi aspiranti. I dati in nostro possesso aggiornati a fine novembre 2020 registrano un’importante crescita che considerando il periodo è stato un risultato molto soddisfacente.
Il 2020 si è contraddistinto anche per un cambiamento a livello di management, infatti abbiamo scisso le due aziende a livello fiscale: ora Chemisafe è diventata una società indipendente da ASEM, e questo crediamo ci permetta di migliorare in ambito gestionale ed organizzativo.
Chemisafe, specializzata nella progettazione e produzione di armadi di sicurezza per lo stoccaggio di sostanze pericolose come prodotti infiammabili, chimici, acidi, basi e gas, nel 2020, segna una crescita meno significativa perché, lavorando esclusivamente tramite distributori, ha avuto dei rallentamenti maggiori, ma comunque arrivano buoni segnali dai mercati, in particolar modo dalle nostre sedi di Parigi, Shanghai e Dubai.
Con Chemisafe lavoriamo in una nicchia, siamo in pochi: in Italia siamo solo in 2 a produrre questa categoria merceologica mentre in Europa e nel mondo siamo in 6.
Le nostre aspettative sono quelle di riuscire a posizionarci bene sul mercato e, nel giro di due-tre anni, di avere numeri ancora migliori.
Quali sono gli investimenti che avete in programma?
Per quanto riguarda Chemisafe, stiamo investendo in un nuovo capannone in cui trasferire la produzione, perché abbiamo bisogno di un’area maggiore e lasciare più spazi a Cappe ed arredi.
Stiamo poi continuando a investire per migliorare i nostri prodotti implementando l’offerta in modo tale da venire incontro a tutte le esigenze.
Sugli arredi stiamo sviluppando internamente delle schede elettroniche particolari con software per gestire le cappe chimiche, questa sarà la nostra novità più importante del 2021.
Quali sono le aspettative per il 2021?
Le aspettative per il 2021 sono molto ambiziose, sarà un anno positivo per ASEM e Chemisafe. Abbiamo concluso contratti di distribuzione importanti a livello mondiale e abbiamo già acquisito due importanti commesse in Francia.
La cultura della sicurezza in laboratorio si sta diffondendo sempre di più, la sensibilità verso la necessità di manutenzione degli armadi di sicurezza è cresciuta e anche la normativa europea sta guardando a questo genere di certificazione. Fa piacere vedere dei capitolati che citano il brand Chemisafe identificando immediatamente la tipologia di armadio di sicurezza richiesto, vuol dire che il mercato riconosce il valore dei nostri prodotti.
A livello di prodotti, avete recentemente presentato un armadio per le batterie al litio. Di cosa si tratta?
La nostra azienda ha sempre investito in nuovi prodotti, presentando una novità a ogni fiera di settore. La novità del 2020 – che purtroppo non abbiamo potuto presentare in fiera, visto che gli eventi sono stati tutti annullati – è stata l’armadio per le batterie al litio.
La batteria al litio è un prodotto delicato, se prende fuoco è difficilissimo spegnerla e per questo è importante che sia tenuta in sicurezza. L’armadio che abbiamo sviluppato è dotato di una centrale antincendio in grado di comunicare con i vigili del fuoco.
Riteniamo che le batterie al litio saranno sempre più diffuse, anche come conseguenza dell’andamento del mercato della mobilità, sempre più orientato al green fra auto, monopattini elettrici e biciclette.
Lo scopo di questi armadi é di proteggere l’ambiente.
Tra i prodotti di maggior successo citiamo anche i sistemi di filtrazione comandati da smartphone: li abbiamo presentati due anni fa e continuiamo a svilupparli e a rimetterli nel mercato con qualche miglioria e nuove features.
Quali le novità per quanto riguarda i vostri brevetti?
L’ultimo brevetto che abbiamo depositato è sulle cappe, dove garantiamo la protezione oltre che dal rischio chimico anche dal rischio biologico. Abbiamo progettato e prodotto la prima cappa che permette all’operatore di entrare all’interno del dispositivo, in modo protetto e schermato dal cristallo.
Risolviamo così in modo inedito una problematica tipica degli operatori di anatomia patologica. Abbiamo venduto il primo modello in versione bifronte, che da la possibilità di lavorare a due operatori posizionati uno di fronte all’altro.
La nostra filosofia è quella di lavorare cercando di capire la problematica del cliente, anticiparla e risolverla, garantendo la massima sicurezza.