Home FOOD Soluzione all-in-one della Schubert per prelibatezze fatte a mano

Soluzione all-in-one della Schubert per prelibatezze fatte a mano

di Cecilia
0 commento
04_Schubert_case-study_Skinnerl

La J. Skinner Baking è uno dei maggiori produttori di dolci da forno fra le aziende familiari degli USA. L’azienda produce oltre 300 milioni di prodotti all’anno, fra cui anche i popolari “danish strip cakes“, i famosi pasticcini per il caffè che negli Stati Uniti sono conosciuti anche semplicemente come “danish“. Per l’automazione necessaria al confezionamento dei loro danish cakes fatti a mano, il forno ha scelto di affidarsi all’esperienza e alla tecnologia della Schubert. Con l’aiuto del sistema di macchine modulare la J. Skinner oggi riesce a confezionare fino a 160 paste danesi al minuto e a inserirle nei cartoni per la spedizione, tutto con un’unica soluzione completa.

Nella sua sede di Omaha e negli altri stabilimenti in Nebraska e Texas la James Skinner Baking dà lavoro complessivamente a oltre 500 persone. L’azienda è conosciuta soprattutto per le sue paste fatte a mano, fragranti e deliziose. I prodotti vengono distribuiti nei negozi, nella gastronomia e tramite i cosiddetti co-packing-services in tutta l’America del Nord. Una specialità dell’amato produttore sono le paste laminate come quelle danesi, chiamate danish cakes (laminare è l’arte di fare una pasta perfetta spianandola e ripiegandola ripetutamente anziché impastarla). Nonostante il fatto che per produrre la pasta sfoglia danese autentica con questo procedimento ci voglia molto tempo, la J. Skinner continua a mantenere questa tradizione e non è disposta a fare compromessi.

“La maggior parte dei nostri prodotti viene fatta a mano e tuttavia siamo pienamente convinti dell’enorme valore apportato dalle nuove tecnologie di automazione nell’industria dei prodotti da forno. Sono soprattutto importanti per continuare a migliorare l’alta qualità dei nostri prodotti“, sottolinea David Skinner, direttore della J. Skinner Baking. “Un passo importante è stato infatti l’investimento nella tecnologia di automazione per il nostro processo di confezionamento“. Con la soluzione della Schubert l’azienda americana è riuscita a semplificare i processi già esistenti per il confezionamento finale, realizzandoli in un impianto unico. Inoltre, gli esperti della Schubert hanno sviluppato una soluzione su misura che si può integrare nell’impianto esistente senza limitare i processi di produzione attuali. La soluzione offre in più una funzione di bypass per gestire in modo efficiente il tempo e i costi dei fermi macchina non programmati. La soluzione all-in-one della Schubert combina abilmente fra loro diversi processi: prima di tutto il distacco dalle placche dei prodotti appena usciti dal forno, nei cosiddetti “depanner“, seguita poi dalla loro alimentazione alla linea picker, dove le paste vengono prelevate dal nastro e inserite nelle confezioni a conchiglia (clamshell). I clamshell riempiti arrivano quindi direttamente sui nastri di alimentazione dalla linea picker ed entrano in due incartonatrici identiche, dove vengono confezionate nei cartoni per la spedizione.

Dal lavaggio alla decorazione è tutto incluso

La soluzione modulare completa è composta da quattro macchine confezionatrici. Le paste danish vengono alimentate nell’impianto Schubert direttamente dal forno sulle placche che contengono quattro torte ciascuna. Un robot F2 preleva le placche e le posa su una catena step che funge da navetta. Qui le paste danesi vengono sollevate dal basso da un aggregato a NC che le stacca dalla placca. Successivamente vengono depositate su un nastro da un altro robot F2, mentre un terzo robot F2 avanza le placche vuote in un impianto di lavaggio già esistente.

Dopo il prelievo dalle placche le paste vengono guarnite o decorate e alimentate nella linea picker della Schubert su una spirale di raffreddamento. Nella linea picker un aggregato distanziatore singolarizza le paste per il controllo della qualità, prima che un robot F4 le inserisca singolarmente nelle clamshell (confezioni a conchiglia). “In questa fase il posizionamento non deve essere accurato. Volevamo piuttosto aumentare la flessibilità e le possibilità di adattamento del sistema per eventuali modifiche future ai prodotti“, spiega Julian Conway, sales account manager della Schubert North America. Le clamshell con le paste danesi vengono poi chiuse, etichettate e ispezionate con delle macchine già in possesso del cliente, prima che due incartonatrici Schubert le inseriscano nei cartoni di diversi formati per la spedizione.

Senza rischi e in tutta sicurezza

Un vantaggio unico è la funzione di bypass per il prelievo delle paste danish dalle placche, nel caso in cui la macchina dovesse fermarsi inaspettatamente. “Non avevamo pensato assolutamente alla funzione di bypass, la prima volta che abbiamo illustrato le nostre idee e i nostri desideri alla Schubert. È stata la Schubert a suggerirci un sistema di bypass integrato e a illustrarcene i vantaggi. Abbiamo subito riconosciuto il valore aggiunto di tale soluzione“, ricorda David Skinner. In futuro, per evitare un accumulo delle placche nel caso in cui si verifichi un disturbo, il sistema che gestisce l’impianto a un livello superiore permetterà alla macchina di far proseguire lo stesso le placche all’interno dell’impianto. Il nuovo impianto Schubert aumenta così in maniera determinante il grado di flessibilità e allo stesso tempo garantisce alla produzione un’altissima sicurezza.

04_Schubert_case-study_Skinnerl04_Schubert_case-study_Skinnerl04_Schubert_case-study_Skinnerl04_Schubert_case-study_Skinnerl04_Schubert_case-study_Skinnerl

You may also like

Commenta

Questo si chiuderà in 0 secondi