Intervista a Massimo Margaglione, CEO di Gefit e neo eletto Presidente Amaplast
Diventare Presidente Amaplast in un momento di crescita, dopo tre/quattro anni di inaspettate sfide: cosa si aspetta da questo incarico?
Gli anni immediatamente successivi all’emergenza Covid 19, hanno visto l’intera economia crescere in maniera vigorosa e anche i primi mesi del 2023 hanno visto il PIL con ottimi ed inaspettati livelli di crescita che purtroppo non sono stati confermati nel secondo trimestre 2023, il quale si è concluso con un importante rallentamento della produzione industriale.
L’economia italiana grazie alla spinta esercitata dal turismo, dai servizi e dei fondi del PNRR sta performando meglio dei suoi vicini europei e sembra registrare una crescita attesa per l’anno in corso, che si attesterà attorno all’ 1,1- 1,2 %, ma è ormai evidente che il calo della produzione industriale non potrà essere compensata dalla tiepida e ipotetica ripresa attesa per la seconda metà dell’anno.
Purtroppo, sebbene lo stato di salute delle aziende della nostra filiera sia ancore decisamente buono, pur rimanendo ottimista non posso esimermi dall’osservare che le sfide che ci attendono sono particolarmente impegnative.
La sostenibilità, la transizione ecologica, la digitalizzazione che si sta evolvendo verso la nuova frontiera rappresentata dall’Industria 5.0, l’AI sono sfide che vedranno le nostre aziende impegnate a gestire una trasformazione epocale.
Purtroppo, il panorama geo-politico internazionale non agevola le imprese ad affrontare con serenità i cambiamenti tecnologici che ci aspettano.
La guerra in Ucraina è ancora in corso e l’inflazione, sebbene abbia registrato un vigoroso calo, rimane ancora altissima, oscillando intorno al 6% ed a detta della Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Legarde, l’incremento dei tassi di inflazione, oggi al 4%, perdurerà “ as long as necessary”, ovvero sino a portare l’inflazione ad un valore intorno al 2%.
Il panorama in cui ci apprestiamo ad operare è e sarà irto di ostacoli ed Amaplast cercherà per quanto un’Associazione possa fare, di restare al fianco dei propri Associati, informando, formando e per quanto possibile attenta a far cogliere le opportunità in arrivo dal mercato piuttosto che a segnalare le minacce in arrivo dallo stesso.
Ritiene che la crescita nel settore avvenuta negli ultimi anni continuerà anche nel prossimo anno?
Il calo della produzione industriale non verrà compensata da una possibile ma soprattutto sperata crescita nei mesi restanti del 2023.
Le previsioni purtroppo sia di Confindustria che di BankItalia, rimangono sconfortati e la crescita del PIL per il 2024 sembra che torni ad attestarsi, come in passato, a valori inferiori all’1%; devo conseguentemente prendere atto che la crescita non perdurerà anche nel prossimo anno.
Devo aggiungere che l’incremento dei tassi di interesse, coniugato ad una forte riduzione del credito di imposta legato agli investimenti eseguiti in ottica 4.0, produrrà inevitabilmente un periodo di stasi
Il Plast è alle porte, la fiera italiana più importante del settore, cosa si aspetta da questo evento?
Come noto, la pandemia Covid 19 ha comportato la cancellazione di molti eventi fieristici, tra i quali anche la cancellazione della nostra fiera internazionale. L’ultima edizione si è tenuta nel 2018 e siamo felicissimi di poter ospitare nella ormai prossima edizione, che si terrà dal 5 all’ 8 settembre 2023, presso i padiglioni di Fiera Milano a Rho, oltre 1200 espositori nazionali ed internazionali, i quali occuperanno un’area fieristica estremamente interessante, e superiore a 46.000 mq.
La fiera PLAST è sicuramente la più importante fiere italiana del settore ed è indubbiamente annoverabile tra i principali appuntamenti fieristici internazionali e rappresenta una formidabile occasione di incontro con tutti i principali stakeholder del nostro settore; sarà la vetrina della nostra capacità di innovare e delle nostre eccellenze.
La fiera inoltre ospiterà inoltre importanti eventi collaterali, conferenze e tavole rotonde, che rappresenteranno un momento di approfondimento e confronto sullo stato dell’arte e sulle sfide da affrontare per evolvere verso un modello di economia sempre più sostenibile.
Lei è CEO di Gefit, realtà di riferimento dell’industria dell’automazione e della fornitura di stampi e macchine di assemblaggio: cosa pensa porterà della sua esperienza di manager nella sua figura di Presidente?
Credo profondamente che la gestione e la conduzione di un’azienda sia profondamente differente rispetto alla conduzione di un’Associazione, i cui scopi sono e rimangono la rappresentatività degli Associati, la fornitura di servizi ed in generale la capacità di ottenere nel panorama confindustriale e presso i principali stakeholder governativi una maggiore autorevolezza.
Porterò la mia capacità di ascolto, l’analiticità dei processi decisionali, il coraggio nell’intraprendere percorsi nuovi e la tenacia, la temperanza e la perseveranza volta al raggiungimento degli obbiettivi che l’intero Consiglio Generale deciderà di perseguire.
Secondo lei qual è il segreto del successo del comparto gomma/plastica italiano nel mondo?
Il successo delle aziende che appartengono alla nostra filiera è lo stesso successo che denota l’industria italiana fatta principalmente di piccole e medie imprese, ovvero il successo di coloro che barattano l’invenzione, figlia del genio di alcuni con l’innovazione, figlia dell’abilità evolutiva dei propri processi e delle proprie conoscenze.
Ho conosciuto decine di imprenditori di successo che hanno mutato l’anglofono paradigma “think out of the box” in “think inside of the box” volto a cogliere i virtuosismi esistenti nelle proprie realtà imprenditoriali per svilupparli e per condurli verso nuove frontiere tecnologiche.
Credo che sia questo il successo delle nostre aziende.