Da questo mese TRIA passa alla settimana corta: tutti i dipendenti dell’azienda di Cologno Monzese (specializzata in tecnologie per la lavorazione della plastica) sperimenteranno la riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 36 ore settimanali, senza variazioni di stipendio.
La decisione parte da lontano, dal lockdown della primavera 2020 dovuto alla pandemia: l’azienda ha attivato da subito lo smart working, e da un giorno all’altro i dipendenti hanno dovuto gestire il lavoro in autonomia, senza controllo dell’orario. Risultato: nel corso dei mesi dell’emergenza l’azienda ha visto la produttività migliorare e il fatturato aumentare.
Inoltre, sono state progettate nuove tecnologie e macchine innovative, che hanno riscosso molto successo in occasione della presentazione al K 2022, la più importante fiera internazionale del settore, svoltasi lo scorso ottobre.
Allo scadere del termine obbligatorio per l’utilizzo del lavoro agile e visti gli ottimi risultati ottenuti, il Ceo di TRIA Stefano Venturelli si è trovato di fronte al dilemma se porre ancora più attenzione al work-life balance di ognuno, dando più spazio per il tempo libero e la vita privata.
Così l’estate scorsa, ancor prima dell’uscita della notizia da parte di una delle banche più grandi d’Italia, la direzione e l’HR manager hanno cominciato uno studio di fattibilità sulla settimana lavorativa corta, arrivando a introdurla a partire da gennaio 2023 per un periodo sperimentale di 7 mesi.
“Il periodo della lotta al Covid-19 ci ha visto uscire più forti di prima – ha dichiarato il Ceo Stefano Venturelli – e questa nuova modalità di lavoro ha permesso di dedicare più tempo alle proprie passioni e alla famiglia, nel rispetto delle esigenze professionali, con oggettivi miglioramenti sul piano dei traguardi aziendali”.
“Sarà sicuramente un progetto propedeutico a nuovi sviluppi”, ha commentato l’HR Manager Stefania Fumagalli durante la presentazione ai dipendenti ed agli organi preposti, nella quale sono state illustrate le modalità e le funzioni aziendali che hanno permesso questa innovazione: sistemi informativi rinnovati con l’introduzione del SAP nel 2018, la riorganizzazione dei processi produttivi, l’ottimo livello di produttività raggiunto.
L’idea della settimana corta è stata il frutto di un’attività concertata, che ha coinvolto nelle fasi di valutazione e definizione anche la sindacalista Rosy Baioni. La proposta è stata accolta con entusiasmo dai dipendenti, tutti coscienti della responsabilità e felici di poter essere una delle prime aziende italiane a rendere concreta questa nuova modalità di lavoro.